Il voto del 24 ottobre scorso della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo, ha accolto e parzialmente migliorato la proposta del Regolamento SUR della Commissione europea, rafforzando per i pesticidi più pericolosi l’obiettivo di riduzione fissandolo al 65% entro il 2030.
Il testo di compromesso adottato dalla Commissione ENVI contiene alcuni miglioramenti, ma presenta ancora punti deboli decisivi che potrebbero compromettere l’efficacia della normativa europea.
Il Regolamento dovrà adesso superare la prova decisiva del voto del Parlamento UE in plenaria, nella seduta del 22 novembre.
Nella lettera inviata a tutti gli europarlamentari italiani, il WWF Italia ha evidenziato le principali criticità che dovranno essere risolte con il voto del Parlamento europeo, prima del successivo negoziato del Trilogo.
È necessario, in particolare, rivedere il metodo con cui saranno misurati i progressi compiuti nella riduzione dell’uso dei pesticidi, attraverso l’indicatore di rischio armonizzato (HRI1 secondo l’allegato 1), al fine di garantire il reale raggiungimento degli obiettivi, entro il 2030, fissati dal Regolamento SUR. Questo indicatore, nel testo attuale della norma UE, è inadatto perché calcolerebbe una diminuzione dell’uso di pesticidi che in realtà non esisterebbe
È inoltre fondamentale che il voto in plenaria mantenga obiettivi di riduzione vincolanti per gli Stati membri, insieme alle norme altrettanto vincolanti sulla difesa integrata, in modo che gli agricoltori debbano adottare in via prioritaria metodi preventivi e non chimici. Dovrebbe inoltre essere rafforzata la previsione del monitoraggio dei residui e dei metaboliti di antiparassitari nell’ambiente e nell’uomo, considerando anche il multi-residuo delle sostanze chimiche negli alimenti e nell’ambiente che mette seriamente a rischio la salute delle persone e della biodiversità. Oggi la normativa considera solo il limite di legge per i singoli pesticidi, ignorando la somma complessiva di tutti i residui che insieme determinano un rischio per la nostra salute, oggi sottovalutato.
Importante inoltre fissare con maggiore rigore le distanze di sicurezza dalle abitazioni e dalle aree frequentate da soggetti vulnerabili, come donne incinte, bambini e anziani. Le distanze di soli 3-5 metri previste oggi dal Regolamento SUR sono insufficienti per garantire l’assenza di rischi per le persone, come dimostrano i dati sulla deriva dei pesticidi che raccomandano distanze minime di 30 metri.
Deve infine essere confermato il divieto totale dell’uso dei pesticidi in tutte le aree sensibili, come i Siti Natura2000, esclusi i prodotti consentiti nell’agricoltura biologica, eliminando la possibilità di deroghe da parte degli Stati membri, estendendo il divieto a tutte le aree dedicate alla tutela della biodiversità.
Tutti i cittadini che chiedono una vera riduzione dei pesticidi possono rafforzare l’appello del Presidente del WWF Italia inviando, da oggi fino al 22 novembre, una email agli europarlamentari attraverso il sito dell’Iniziativa dei Cittadini Europei – ICE “Salviamo api e agricoltori”, che ha raccolto oltre 1 milione di firme per chiedere all’Unione Europea uno stop all’uso dei veleni in agricoltura.
Se il Regolamento SUR sarà una vittoria per l’ambiente e la salute delle persone oppure vinceranno gli interessi privati dell’agroindustria e delle corporazioni agricole dipenderà dai voti espressi dagli eurodeputati la prossima settimana. È quindi ora il momento di agire per tutti i cittadini che vogliono una agricoltura libera dai pesticidi per una vera transizione ecologica.