L’applicazione di modelli di geostatistica per comprendere la funzione dei nuraghi
Un team di ricercatori della Sapienza ha identificato nei monumenti sardi posti sul ciglio della Giara di Gesturi la funzione prevalente di marcatori del paesaggio, associata a una buona capacità difensiva locale. I risultati dello studio sono stati pubblicati su PLOS ONE.
La Giara di Gesturi, altopiano basaltico particolarmente adatto al pascolo, che torreggia nella Sardegna meridionale, è circondato sul ciglio da una serie quasi regolarmente distanziata di 20 nuraghi, i noti monumenti a torre in uso per buona parte dell'età del bronzo nell'isola (ca. 1750-1100 a.C).
Gli studiosi da tempo di interrogano sull'uso abitativo e difensivo, sugli aspetti simbolici e sulle connotazioni rituali dei nuraghi, considerato il loro numero elevato (a oggi ne sono stati mappati oltre 6.500) e l'impegno costruttivo che richiesero.
The Universal Sound of Black Holes
The discovery of gravitational waves in 2015 – already postulated by Einstein one hundred years ago – led to the 2017 Nobel Prize in Physics and initiated the dawn of gravitational-wave astronomy. When two stellar-mass black holes merge, they emit gravitational waves of increasing frequency, the so-called chirp signal, that can be “heard” on Earth. From observing this frequency evolution (the chirp), scientists can infer the so-called “chirp mass”, a mathematical combination of the two individual black hole masses.
So far, it has been assumed that the merging black holes can have any mass. The team’s models, however, suggest that some black holes come in standard masses that then result in universal chirps. “The existence of universal chirp masses not only tells us how black holes form”, says Fabian Schneider, who led the study at HITS, “it can also be used to infer which stars explode in supernovae.” Apart from that it provides insights into the supernova mechanism, uncertain nuclear and stellar physics, and provides a new way for scientists to measure the accelerated cosmological expansion of the Universe.
Le radiazioni della Tac si riducono grazie alla realtà aumentata
Uno studio dell’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio ha testato degli speciali visori in grado di riprodurre virtualmente le lesioni ossee.
Una lesione ossea riprodotta in maniera artificiale e posizionata, virtualmente, all’interno del corpo del paziente per guidare con estrema precisione la mano del medico impegnato nella biopsia. È la medicina del futuro sperimentata all’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano (Gruppo San Donato) dall’équipe del professor Luca Maria Sconfienza - responsabile dell’UO di Radiologia Diagnostica e Interventistica e Professore Ordinario di Diagnostica per immagini e Radioterapia presso l’Università Statale di Milano - che ha condotto uno studio pilota, pubblicato sulla rivista European Radiology Experimental, che ha coinvolto otto pazienti , al fine di testare, per la prima volta in questo ambito, un innova vo device di navigazione in realtà aumentata.
2 AGOSTO, EARTH OVERSHOOT DAY 2023
DA OGGI PER TUTTO IL RESTO DEL 2023 SIAMO IN DEBITO CON LA TERRA: STIAMO CONSUMANDO L’EQUIVALENTE DI 1,7 PIANETI ALL’ANNO
L’ITALIA FRA I PAESI CON IL PIÙ ALTO DEBITO ECOLOGICO.
Oggi è l’Earth Overshoot Day 2023, il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra calcolato ogni anno dal Global Footprint Network utilizzando i dati dei National Footprint e Biocapacity Accounts, che indica l’esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che il Pianeta è in grado di offrire nell’arco di un anno. Questo vuol dire che oggi, 2 agosto, l’umanità ha già “finito” tutte le risorse che la Natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito. L’umanità, con i suoi oltre 8 miliardi di abitanti, consuma in quantità eccessive, oltre le capacità di rigenerazione (e riassorbimento) naturali del Pianeta. Nel 1973 l’Overshoot day cadeva il 3 dicembre: sforavamo di pochi giorni il nostro budget annuale. Nel 2003, il 12 settembre, nel 2013 il 3 agosto. La data è sempre andata anticipandosi e il nostro il nostro debito ecologico è cresciuto.
Uganda, un esempio da imitare
Joy Mugisha ha contribuito a fondare una banca del seme nel suo villaggio più di dieci anni fa.
Una delle oltre venti in Uganda, la banca dei semi della comunità di Kiziba funge da modello per la conservazione della diversità delle colture a livello di comunità, migliorando la qualità e l'accessibilità dei semi preferiti dagli agricoltori locali. Quindi dire che Joy sa molto sui semi, in particolare quali varietà possono fiorire dentro e intorno alla sua fattoria nel sud-ovest dell'Uganda, sarebbe un eufemismo. E vuole portare le sue conoscenze a un livello superiore e condividerle con il maggior numero possibile di altri agricoltori. Ma non può farcela da sola.
In realtà, nessuno può. I sistemi di semi sono troppo complessi. Sono costituiti da tutti gli attori, le attività e le istituzioni coinvolte nella fornitura, gestione, sostituzione e distribuzione del seme di una coltura in una determinata area. È complicato come sembra, e anche importante: i sistemi di semina sono fondamentali per garantire che la giusta diversità delle colture raggiunga i campi degli agricoltori